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Falletto

Serralunga d'Alba
Falletto

Trovare un punto di osservazione che permetta di collocare Falletto (e anche Ornato) nel contesto dei cru di Serralunga d’Alba e allo stesso di far comprendere la particolare conformazione della piccola valle che li ospita è una cosa che ancora non mi è riuscita (e credo che mai mi riuscirà).

Per contro la vista ravvicinata è molto esauriente e lascia intendere come Falletto si trovi in una posizione più chiusa rispetto a Ornato e come la conca che lo ospita porti con sé una rotazione dell’esposizione prima tra sud-ovest e sud-est, in corrispondenza della vigna Le Rocche, e poi verso ovest. Nel suo complesso, quindi, Falletto sembrerebbe una posizione appena più fresca rispetto a Ornato, la cui esposizione oscilla invece tra sud e sud-ovest, e questo potrebbe spiegare più dei terreni, che sono sostanzialmente identici, le differenze di stile tra i Barolo di queste due MGA (più verticale Falletto, più generoso invece Ornato).

Del tutto inspiegabile è invece l’assenza di Falletto nella mappa di Renato Ratti, che al contrario cita Ornato. Se facciamo infatti riferimento ai Barolo da singolo vigneto prodotti in queste due MGA, la prima testimonianza certa per Falletto risale al 1971 con il Barolo Riserva Etichetta Rossa di Bruno Giacosa mentre per Ornato, a quanto mi risulta, si dovette aspettare l’esordio del Barolo Ornato di Pio Cesare con l’annata 1985. Ma non solo: stando a quanto riportato nel sito finewinegeek.com di Ken Vastola (un vero punto di riferimento in fatto di vecchie annate) a Falletto sono attribuibili anche gli imbottigliamenti di Barolo fatti da Luigi Brigante – precedente proprietario della cascina e dei vigneti – nel 1961, 1971 e 1978. E non ho motivi per dubitarne, dato che Ken ne fornisce anche una prova fotografica (vedi qui sotto).

A questo proposito concedetemi tuttavia un piccolo sofismo, che vale un po’ per tutti i Barolo e i Barbaresco di quell’epoca e che risulta fondamentale quando si vuole stabilire con esattezza la prima annata in cui un vigneto è stato imbottigliato in purezza. In molti vini di allora in etichetta compariva la denominazione (in questo caso Barolo), seguita dal nome del produttore (Brigante Luigi & Figli) e infine dall’indirizzo (Cascina Falletto in Serralunga d’Alba). A mio avviso, e per mia esperienza, l’aver citato il nome della cascina non vuole dire che tutte le uve arrivassero dal Falletto (e l’ulteriore frase in etichetta “prodotto nei propri vigneti” non fa altro che alimentare il dubbio).

Diverso è invece il caso del Barolo Bussia 1961 di Prunotto, che considero il primo vero Barolo da singolo vigneto e la cui etichetta vede in successione il nome della denominazione (Barolo), quello del cru (Bussia di Monforte d’Alba) e infine quello del produttore con relativo indirizzo. 

Ovviamente, il fatto che il nome Falletto venga citato sulle etichette di Brigante resta comunque un dato importante.

Infine una nota ad uso di chi si chiedesse il perché di una delimitazione così bizzarra della vigna Le Rocche, il cui confine taglia i filari invece di seguire le capezzagne che dividono i vari appezzamenti. La risposta è semplice: come richiede la legge, la vigna è stata delimitata seguendo alla lettera il catasto… peccato soltanto che in molti casi lo stesso catasto non rispecchi ciò che poi si trova sul terreno.

 

            

Assaggi consigliati
Barolo Falletto e Barolo Falletto Vigna Le Rocche – Bruno Giacosa

Assaggi di riferimento
Barolo Francia – Giacomo Conterno; Barolo Ornato – Palladino

Superficie: 8,90 ha
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Altitudine: 320 - 420 m
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Epoca di vendemmia
Molto precoce
Precoce
Intermedia
Tardiva
Molto tardiva
Geologia: FL