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Per quanto mi sia sforzato di rendere le cose semplici e intuitive, alcune indicazioni su come sfruttare al meglio questo sito possono sempre tornare utili.

1) Per prima cosa, al fondo di ogni schermata troverete un menu con una o più miniature e dei pulsanti il cui uso è piuttosto intuitivo (nel caso non lo fosse basta cliccare e vedere cosa succede…). Di questi l’unico che necessita di una breve spiegazione è il quinto, che permette di scegliere tra le diverse modalità di visualizzazione dell’immagine panoramica di sfondo: stereoscopica, fisheye e rettilineare.

stereoscopica: è la modalità di default, che permette di ridurre al minimo le distorsioni dell’immagine e soprattutto dei testi;

fisheye: è molto simile alla precedente, con la differenza che in alcune situazioni riesce a dare maggiore profondità all’immagine e ai rilievi, con un effetto quasi tridimensionale;

rettilineare: aumenta la distorsione ma permette di visualizzare gli hotspot e gli eventuali altri elementi interattivi, per ora presenti solo in pochissime immagini.

In caso di emergenza il tasto “esc” risolve tutto.

2) Scorrendo il mouse sopra le miniature comparirà quasi sempre un titolo, che nella maggior parte si riferisce alla direzione da cui si sta osservando l’immagine prima di iniziare a ruotarla (nord, sud, sud-est, ecc.).

3) Salvo rare eccezioni, le immagini possono essere ruotate a destra e a sinistra di 360 gradi, ma non in senso verticale, e questo per due motivi: il primo è che muovendo l’immagine a proprio piacimento in ogni direzione diventa via via più difficile riportare l’immagine stessa alla sua posizione iniziale, che di tutte è la migliore e per questo è stata scelta; il secondo è che muovendo l’immagine in senso verticale si introducono distorsioni molto forti che danno una visione spesso ingannevole delle colline, in particolare di ciò che sta sotto il drone stesso.

4) Infine un consiglio sempre utile: se a un certo punto, a furia di cliccare, non saprete più dove vi trovate, basterà cliccare sulla prima miniatura e tornerete al punto di partenza.

 

Ed ora qualche parola sull’uso dei colori, delle maiuscole e delle minuscole.

In bianco maiuscolo ho indicato le MGA (a volte in grigio quando il bianco non risulterebbe leggibile).

In bianco minuscolo, con iniziali maiuscole, ho indicato invece le cascine, le borgate, le vigne riconosciute ufficialmente e altre zone più specifiche all’interno di una MGA.

In rosso maiuscolo sono i paesi che ricadono all’interno della zona di produzione del Barolo DOCG.

In rosso minuscolo, con iniziali maiuscole, sono le frazioni che ricadono all’interno della zona di produzione del Barolo DOCG, come Perno o Annunziata.

In blu maiuscolo sono invece i paesi che si trovano all’esterno della zona di produzione del Barolo, anche quando parte del loro territorio vi ricade, come è il caso di Diano d’Alba e di Roddi; ad essi si aggiungono poi alcune zone o denominazioni confinanti come l’Alta Langa, Dogliani e il Roero.

In blu minuscolo, con iniziali maiuscole, sono infine altri riferimenti geografici importanti, come per esempio il Monviso, alcuni cru della zona di Dogliani e la villa Bernardina.

A proposito di riferimenti geografici, alcuni di essi vengono ripetuti di proposito in quasi in tutte le immagini, anche quando poco visibili, perché fungono da veri e propri punti cardinali che aiutano ad orientarsi e, volendo, a stabilire con buona approssimazione anche l’esposizione di un vigneto o di una collina. Novello, Bricco Giubellini e Bricco San Pietro sono infatti a sud della denominazione, La Morra e Bricco del Dente a ovest, Verduno a nord-ovest, Gallo d’Alba e la Bernardina a nord, Diano d’Alba a nord-est, e Serralunga d’Alba a est.

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